FIORENZO FACCHINI - Il fecondo rapporto tra fede e cultura : una costante nel magistero e nella vita pastorale
Tratto da "L'Osservatore Romano" - 15 febbraio 2004
Tra
i fili rossi che consentono di seguire i venti di anni di episcopato del
Cardinale Giacomo Biffi a
Bologna
e che il nuovo Arcivescovo si troverà fra le mani vi è indubbiamente quello
del rapporto fede e cultura. Lo si capì bene quando nel novembre 1984, a pochi
mesi dal suo ingresso in diocesi, il Cardinale Biffi, su invito della Consulta
per la pastorale universitaria, tenne una conferenza nell'aula di Matematica
dell'Università sul tema «Per una cultura cristiana». Nel febbraio dell'anno
successivo seguiva una notificazione sulla promozione della cultura cristiana in
cui si davano indicazioni concrete sui centri culturali cattolici.
Questa
attenzione alla cultura, che rappresenta una costante nel magistero e nella vita
pastorale degli ultimi venti anni, ha avuto varie espressioni e si è arricchita
di approfondimenti e precisazioni, come nella nota «Guai a me», in cui il
rapporto fede e cultura viene visto sia come evangelizzazione della cultura,
secondo la formulazione della «Evangelii nuntiandi» di Paolo VI, sia come
inculturazione della fede, espressione cara a Giovanni Paolo II.
Dietro
questo impulso si è avuta negli scorsi anni una intensificazione delle attività
dei centri culturali a livello cittadino, come il Centro San Domenico, il Centro
Manfredini, il Centro di Iniziativa culturale, e una fioritura di centri e
iniziative a livello parrocchiale, per non parlare dell'Istituto per la Storia
della Chiesa di Bologna e dei momenti forti rappresentati dal Congresso
Eucaristico diocesano del 1987 e da quello nazionale del 1997, a cui sono
seguite importanti iniziative a livello diocesano, come l'Istituto Verìtatis
Splendor.
Ma
l'attenzione che l'Arcivescovo Biffi ha riservato per la cultura ha trovato nel
mondo universitario un riferimento tra i più significativi. L'attenzione della
Chiesa bolognese per l'Università era già stata dimostrata dal Cardinale
Antonio Poma con la istituzione della Consulta per la pastorale universitaria e
con i suoi primi incontri con il Gruppo docenti della Consulta.
In
seguito, l'Arcivescovo Mons. Enrico Manfredini con la grande convocazione degli
universitari in san Petronio per la Messa all'inizio dell'anno accademico nel
1983, che ebbe un successo
Ma
un segno della sua costante attenzione per l'Università può riconoscersi,
oltre che nelle indicazioni contenute nella Nota «Guai a me», nella
istituzione della Chiesa universitaria di san Sigismondo e, particolarmente,
nelle lezioni di teologia annualmente ai docenti.
Incominciarono
nel 1985 per iniziativa del Gruppo docenti della Consulta per la pastorale
universitaria. Allora non si pensava che l'iniziativa si sarebbe ripetuta con
cadenza annuale e costante successo fino al termine del suo episcopato. La
presenza dell'Arcivescovo in un'aula universitaria non poteva non richiamare
quella che per tanti secoli la Chiesa aveva realizzato nell'Università
attraverso la facoltà teologica. L'appuntamento annuale delle lezioni di
teologia veniva ad assumere un valore emblematico sul rapporto fede e cultura,
Chiesa e Università, proprio nella sede istituzionale della cultura e della
scienza.